Betapensiero è il pensiero di Beta, cioè il mio: Beta è la contrazione del mio nome e cognome. Ma è anche la "release" in cui il mio pensiero viene diffuso: versione beta, quindi funzionante ma ancora da finire di testare...
14 giu 2012
Le emozioni in cucina
"Emozione", etimologicamente e semanticamente, significa "che viene mosso". Ovvero significa avere una reazione affettiva a quanto incontriamo nella vita, a ciò che - appunto - è agente delle nostre emozioni.
Essere capaci di vivere forti emozioni (rispetto all'antitesi di non esserlo) è certamente una bella cosa, poiché indica essere vivi e vitali.
Ma, se avere tale capacità è già di per sé un pregio, tutt'altra questione è sapere dosare le emozioni e averne di congruenti al vissuto. Non può certo bastare avere questa risorsa per saper vivere, come non basta avere una dispensa piena di spezie per saperle usare in cucina. Similmente bisogna disporre di sale per non cucinare insipido, di zucchero per addolcire, di pepe, di cannella, di spezie e quant'altro; ma più di ogni altra cosa serve un "cuoco" attento che le conosca e le sappia dosare e scegliere.
Per dosarle occorre autocontrollo, poiché se invece del cucchiaino che sarebbe richiesto si lascia cadere nell'acqua l'intero barattolo del sale il pasto risulterà immangiabile e andrà gettato. Si dovrà ricominciare da capo a cucinare, si cenerà tardi o si rischierà perfino, reiterando l'errore, di esaurire le scorte in cucina ed essere costretti a scegliere tra il digiuno e la ricerca di una nuova dispensa.
Per sceglierle occorre discriminazione. Solo distinguendo una situazione da un'altra, una "ricetta" da un'altra, diviene chiaro se un "condimento o una spezia" possono servire o, viceversa, se rendono il piatto immangiabile. Se la reazione emotiva precede una valutazione cosciente della situazione e degli obiettivi della ricetta, servire il "menù" che ci si era proposti diventa al massimo una ingenua utopia.
La responsabilità, che voglia accordarsela o meno, che sia conscio di esistere o giunga perfino a negarlo, è del cuoco! Lasciando che la dispensa re-agisca automaticamente agli agenti esterni si potrà talvolta incontrare una fortunata coincidenza favorevole. Troppo spesso seguita da piatti immangiabili e da un immenso e ingiustificato spreco di risorse.
In risposta alle - sempre troppe e tediose - affermazioni di chi professa la "necessità" di essere più istintivi.
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Non dir di me
RispondiEliminase di te non sai
Pensa di te che
di me dirai
Messaggio psicosintetico
del 1800 trovato
su una via della Francigena!
(Pontremoli)
Un saluto da Rita di Pisa.
Grazie della segnalazione!
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