(come disse il Picchi...)
Sbuccio cipolla, rossa e lacrimosa,
sognando te abbracciata, vicina,
come di una rosa sentirne la spina
tutta la notte come mia sposa.
Lavo, spolpo, tagliuzzo e affetto!
Poi mi affretto e il tutto preparo
curandolo come per te un bel regalo:
quel mio piccolo gesto d'affetto.
Candele accese! Attendo in frenesia
la tua compagnia, che tu sia mia.
Da questa poesia, senza ipocrisia,
tuttavia io ti osservo andare via,
e sentendo già la tua mancanza,
scambio una rima con un'assonanza!
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