Tu anima mia, odiosamata
fonte di gioie e dolori,
ricordi l'unione della serata
e il tepore dei nostri cuori?
Dove fugge la tua presenza
quando un nonnulla ti turba?
Dimentichi della nostra essenza
e, no, in questo non sei furba.
Guarda meglio. E alle radici
della rabbia non troverai
sostanza. Ti prego, riflettici
amore - non ne soffrirai.
Sentirti fragile ti rende vittima,
schiava del divampante timore
di ricevere mancanza di stima,
sia pur guardata con amore.
Anche quando distanti, pur
dallo stesso micelio nasciamo,
insieme ne ridevamo, eppur
sembri aver scordato che ti amo.
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