24 mag 2014

Dieci piccoli registi in cerca di scene


Fa caldo. Così tanto che nell'atmosfera rarefatta 1+1 fa 3. O almeno così dovrebbe fare, secondo Maestro Riccio. A noi il compito d'immaginare come! Inutili le reminiscenze scolastiche, la logica booleana, o l'appellarsi al teorema di Gödel: questo è un corso di regia teatrale.

L'idea è che affiancando due elementi si possa ricavare un messaggio che va oltre la loro somma. Una "gestalt" che nel nostro caso - dice... - nasce dall'esercizio. Tanto esercizio. Tanti esercizi da svolgere per lunedì! Tra cui ipotizzare una dozzina di scenografie adatte a varie situazioni sceniche. Ogni volta tuttavia mi si forma l'immagine di Riccio col naso all'insù e la bacchetta in mano, pronto ad usarla.

Con fatica scaccio l'immagine e torno a lavoro. Chissà come sono messi i miei colleghi, mi domando. A giudicare dai commenti sul gruppo, non meglio di me. Un'idea ad ogni modo mi è venuta, vediamo se può funzionare. Sì, me ne mancano solo altre undici! Prima di passare agli esercizi di taglio del copione e di riattribuzione delle battute a più personaggi. Ah, già, che "bischero", devo ricordarmi di fare attenzione ai termini utilizzati dalle persone che incontro!

"Fai il regista", dicevano, "ti divertirai", dicevano! Niente da fare, adesso mi trovo a parafrasare Sturmtruppen. O erano i legionari romani di Asterix? I compiti per casa stimolano la mia fantasia a vagare indisciplinata. Schlemihl diventa Darth Fener e spunta sul divano della casa patrizia rappresentata nella mia prima scenografia; Čechov tenta di convincere Tom Stoppard che in realtà, secondo lui, Rosencrantz e Guildenstern sono morti eccome!

Devo trovare il modo di uscire dalla mia testa! C'è troppo casino e quella nuvoletta di fumo che sta iniziando a formarsi non promette per niente bene...

Nessun commento:

Posta un commento