23 dic 2009

Maya: viaggio attraverso una parola.

La parola Maya si riferisce ad un nome proprio di persona (oggi comune nei paesi anglosassoni), ad una civiltà precolombiana, ad un termine sanscrito di particolare importanza nella filosofia induista. Può riferirsi inoltre ad una popolazione centroamericana, ad un gruppo indigeno australiano, ad un termine giapponese dai molteplici significati, al nome della madre di Buddha. Può costituire una variante del nome Maria e del nome Maia, riferendosi quindi ai soggiacenti significati di "primavera" e "madre"; ed a quelli derivanti dalla mitologia greca e latina.

Ricercarne il significato conduce a molteplici origini in molteplici luoghi. La notevole diffusione del termine potrebbe apparire casuale e priva di correlazione. Ma le apparenze, lo sappiamo, spesso ingannano. Vale così la pena di cercare meglio. Ciò a maggior ragione se consideriamo il significato sanscrito del lemma in questione...

In sanscrito Maya significa (semplificando...) "illusione", "apparenza". Citando Wiki: "Si tratta di un «velo» metafisico illusorio che, separando gli esseri individuali dalla conoscenza/percezione della realtà, impedisce loro di ottenere "moksha", la liberazione spirituale, tenendoli così imprigionati nel "samsara", il continuo ciclo delle morti e delle rinascite."
Tale concetto è stato ripreso anche nella coltura occidentale, in particolare da Schopenhauer.

Maya è, nell'induismo, anche uno dei nomi di Durga, una delle forme di Devi, la madre divina. Qui troviamo, internamente alla stessa tradizione, un collegamento tra "illusione" e "madre".
Vale inoltre la pena, visto che abbiamo incontrato il termine, fare una piccola deviazione dal post: Deva, maschile di Devi, è il termine sanscrito per "dio", "divinità". Curiosa l'assonanza del termine con l'inglese...?
Nello Zoroastrismo i "deava" sono creature demoniache.
Uhm, da che parte stara il Bene ed il Male...? Avrà mica avuto ragione Nietzsche impazzendo nel tentativo di andare "al di là di" entrambi...?

Tornando a Maya, da quanto ho trovato in rete risulta che il termine sanscrito sia composto da "ma"- non, e "ya" - (è) questo: illusione appunto. Se la premessa è corretta è interessante notare il nome del "deva" della morte: Yama - questo non (è). Interrompendo l'illusione di ciò che non è, essa, l'illusione, muore. E noi con lei, quantomeno su questo piano ed a meno di avere nel frattempo trovato "ciò che è". Qualcuno conosce il sanscrito e può dirmi se qualche "deva" contiene in sé questo significato...?

Maya è anche il nome della madre del Gautama Buddha. In Giappone il monte Maya è a lei dedicato.
Se teniamo in considerazione le teorie che vedono nei nomi Maria e Maia una variante del termine in questione, salta subito all'occhio anche un altra madre celebre.
Scavando poi tra le etimologie di questi due termini si trovano solo ipotesi, ma tra esse è interessante rilevare che l'origine greca di Maia -una delle Pleiadi - sia individuata nel termine "madre". Inoltre tanto la Maia greca che quella latina erano considerate simbolo della primavera.
In ebraico Maya significa "primavera" - uno dei significati che il lemma assume anche in Giappone - oltre a quello, mutuato dal termine aramaico per "acqua", di "ruscello".

Abbiamo dunque, legato alla parola Maya, un forte significato di creazione, la madre, la primavera, collegato, nell'induismo, all'idea che ciò - il creato, quello che comunemente chiamiamo "realtà" - sia solo illusione.

Mancherebbe all'appello il nesso col nome della più in auge tra le culture precolombiane. Ciò, almeno per me, resta un mistero. Sembra che troppo sia andato distrutto della loro tradizione per poter risalire alle origini del nome che li identifica.
Non ho dati ma ho, a dispetto di ciò, la forte sensazione che il fatto che abbiano il nome in comune con quanto emerso da questo breve viaggio non sia una coincidenza.
Se ciò fosse vero, si tratterebbero dei messaggeri della Grande Primavera o della Grande Illusione? o di entrambe...?

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