13 nov 2009

Sei cappelli per pensare.

Edward De Bono nel suo libro "Sei cappelli per pensare” presenta una interessante tecnica di pensiero creativo.

In gruppi, riunioni - ma spesso anche nel colloquio interiore - il ragionamento è facilmente autocensurato dal timore del giudizio, dai preconcetti, dalla forza dell'abitudine. Tendiamo cioè facilmente ad utilizzare solo il tipo di ragionamento che De Bono chiama "cappello nero": l'analisi critica. Per quanto
tale analisi sia utilissima, rappresenta solo uno degli strumenti disponibili, limitante ed insufficiente se presa da sola.
Il suggerimento, per ovviare a questa limitazione, è di giocare dei ruoli, indossare delle "divise": cappelli ad esempio, veri o metaforici che siano.

Questo stratagemma consente di quietare le preoccupazioni di una "figuraccia", proteggendosi dietro al "cappello indossato" ed incoraggiando così interventi che non avrebbero altrimenti modo di emergere. Permette di concentrare l'attenzione su fasi diverse, prospettive nuove, arricchendo così la raccolta di dati sul tema analizzato. Agevola la comunicazione poiché all'interno di un "gioco" chiedere all'altro di "cambiare registro" evita i possibili risentimenti cui la consueta conversazione rischierebbe di esporci.

Il processo si avvale di sei prospettive distinte, rappresentate da De Bono in sei cappelli di colore diverso.

Cappello bianco.
Pensiero informativo. Neutro e oggettivo. esposizione di fatti e cifre, nessuna interpretazione, "freddo" come i dati di un computer. Va indossato nell'esposizione dei dati relativi alla questione da risolvere. L'esposizione deve essere scevra do ogni opinione, valutazione o sensazione personale: solo dati.
Il colore bianco suggerisce neutralità.

Cappello rosso.
Pensiero emotivo. Emotivo e soggettivo. Ha l'importante funzione di fornire spazio a sensazioni ed emozioni - sia positive che negative - che in mancanza di esso "rimarrebbero nascoste nello sfondo, esercitando una influenza occulta che potrebbe ostacolare irrimediabilmente la ricerca della soluzione". Offre inoltre agli altri la funzione di studio della reazione impulsiva, scevra da sovrastrutture, di un soggetto ad una data idea. Le emozioni/sensazioni espresse non vanno motivate, motivare è compito di altri cappelli.
Il colore rosso suggerisce passione.

Cappello nero.
Pensiero critico. Pessimismo. Lo indossa "l'avvocato del Diavolo" per esporre tutte le pecche, i limiti ed i possibili modi in cui un'idea può fallire. Sempre e solo tuttavia all'interno di un'analisi logica: "non funziona perché...".
"Non mi piace" sarebbe una emozione ed in quanto tale, positiva o negativa che sia, concerne il cappello rosso. Ogni critica con questo cappello va accuratamente motivata.
Il colore nero evoca negatività.

Cappello giallo. Pensiero costruttivo. Ottimismo. – Va indossato per esprimere i lati positivi di un’idea. Tanto l'esporla su base logica quanto il proiettarsi su possibili scenari positivi, animati da spirito di speranza. Aiuta a superare le impasse in cui tutto le strade sembrano senza sfondo.
Il colore giallo ricorda la luce solare.
Cappello verde. Pensiero creativo. Creatività. Ricerca di alternative, pensiero laterale, brainstorming. Indossare il cappello verde significa esplorare, superare il limite dei propri preconcetti, tenendo a mente che, per quanto essi possano essere validi, "una buona idea è nemica di una migliore".
Il colore verde evoca l’immagine dell’erba, vegetazione, crescita fertile e abbondante

Cappello blu. Pensiero organizzativo. Controllo e gestione. Va indossato per moderare l'incontro, riassumere, sintetizzare, ricordare gli obiettivi, redarne l'agenda, dirigerne le sequenze operative. Detiene il ruolo di coreografo del "balletto" mentale.
il colore blu ricorda l'azzurro del cielo che tutto sovrasta.
Nel corso di ogni sessione ogni partecipante è invitato ad indossare questi cappelli. Ciò può avvenire in modo formale dietro la guida di un moderatore - che deterrà quindi permanentemente il cappello blu - come pure in modo finormale attraverso frasi tipo "che ne direste di mettersi adesso tutti il cappello verde? per venti minuti", "lascia un attimo da parte il cappello nero", "esponi i fatti con il solo cappello bianco", "relega le emozioni al cappello rosso", ecc.

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