20 mag 2012

Vivo. E vegeto

 Vivo. E vegeto da giorni, tra giorni
ripetuti. Scopro spento l'interesse
per ogni varietà. Aspetto suoi ritorni
dalla mia partenza; solo se potesse
ciò rendermi felice.

Tronco come verso lasciato a se stesso
ritrovo inalterato il mio turbamento.
Guarda: riecco che fa rima con sesso
questo nuovo, vecchio, pentimento.

Scomposto
squilibrato
abbandonato.

Orfano di regole metriche.

Dal ritmo di una marea
o di un terremoto
guidato
dal vento che soffia incessante
solo per placarsi, sparire, e lasciarmi dove non so.

Salvador Dalì, 1954: Vergine autosodomizzata dalla sua castità.

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