21 apr 2016

Illuso e disilluso


La triste illusione del giuoco,
per niente divertente,
di un sogno ad occhi socchiusi
- perché aperti è dire troppo -
che poi il sole accieca
guardandolo negli occhi,
ecco.
Hai già di meglio da fare?
O cerchi ancora tra le erbacce
il tuo cuore? Che poi chissà
come ha fatto a caderti lì...
Forse ne imita la tenacia:
indifferenti al disincanto
continuano a riprodursi,
cocciute!
Ma a chi importa?
Ho letto di cercatori di erbe di campo
(bucolici avventurieri della domenica),
ho visto in tv coppie felici di amori in poliestere
(che non prende fuoco come le vecchie pellicole...),
ho perfino incontrato un uomo
(una volta, forse lo era davvero).

Io però cerco gli unicorni.
Tra i mulini a vento.
Tra la folla del centro città.
Tra le lacrime che verso
quando sei lontana da me.
Tra i risvolti della camicia mal stirata.
Sono timidi.
Si nascondono nei posti più strani.
Scappano allo squillare del telefono,
all'arrivo di una mail, ai racconti
quotidiani, al vagare dei pensieri,
al rombare del motore dell'aereo
su cui sali per sperare di incontrarli.
Puoi vederli brillare nel silenzio,
ascoltando il battito dei cuori,
scollegando il WI-FI.
Sempreché non suoni la sveglia.

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