10 dic 2009

La bolla di sapone

C'era una volta - benché non è detto che non ci sia ancora - una splendida bolla di sapone.
Ripulita dal sapone che la rivestiva conteneva in sé tutte le virtù, era bella e felice. Sognava di librarsi in alto negli spazi infiniti, leggera e senza timori.
Un giorno tuttavia, vagando per le nostre terre, si innamorò della spina di un qualche roveto. Dei motivi non parlerò, benché sia importante sapere che tale emozione fu corrisposta.

La piccola spina, nel suo mondo, era giovane e forte, fiera di adempiere al suo ruolo. Si sentiva una spada e, quando offriva il suo meglio, lo era.
Fu chiaro però che, a meno di trovare una soluzione, l'incontro era pericoloso. La bolla rischiava di ferirsi o addirittura di morire; in tal caso la spina, oltre ad appassire dal dispiacere, sarebbe stata corrosa e sciolta da un sapone così forte.

Eppure l'attrazione era intensa.
La bolla, che dalla tensione del suo involucro otteneva la capacità di volare, avrebbe potuto smorzarla quel tanto che basta per modellarsi sui contorni della spina e così accarezzarla.
La spina avrebbe potuto smorzare la sua punta, così faticosamente costruita, quel tanto che basta da risultare inoffensiva nell'abbraccio.

Forse lo fecero per un po'. Forse lo fecero per sempre rinunciando ai loro doni. Forse si allontanarono l'un l'altra - oramai però certi di cosa lasciavano. Forse morirono insieme nell'inutile tentativo di unirsi.
Una favola che si rispetti potrebbe accettare solo quest'ultima ipotesi e con essa proseguire. Una favola che non si arrende tuttavia potrebbe scoprire altre ipotesi.

Forse la spina, offrendo solo il suo meglio, avrebbe potuto essere sempre una fulgida spada. Disponendo così di un'impugnatura da offrire alla sua bolla e mantenendo al contempo la sua dote più preziosa. Forse la bolla avrebbe potuto modellarsi sull'impugnatura, lasciarla entrare in sé, aderire ad essa così intensamente da non perdere niente della sua tensione. Forse. Ma, per quanto così avrebbero potuto unirsi e mantenere i propri doni, avrebbero anche saputo usarli? Avrebbe la bolla volato in alto appesantita dalla spada? avrebbe la spada difeso il suo popolo?

Eppure forse avrebbero anche potuto fidarsi dei propri doni al punto di deporli per amarsi. E rigenerarli poi senza timore di perderli.

Questa storia, benché raccontata al passato e benché accaduta mille volte, deve ancora svolgersi.
Forse si svilupperà in modi non immaginati o previsti, forse sarà vittoriosa. Se non riuscisse ad esserlo tuttavia spero sappia almeno essere coraggiosa, poiché solo le storie eroiche andrebbero raccontate ai nipoti.

2 commenti:

  1. Semplicemente meravigliose. Sei dotato di molta fantasia, padronanza di lunguaggio e sensibilità. Bravo, tanto! Mary

    RispondiElimina